Mi è sempre piaciuto pensare alla vita come a un cerchio, dove tutto scorre, i desideri, i pensieri, i sogni, le esperienze, tutto fa parte di un insieme e prima o poi torna o si ripresenta. Avevo più o meno 16 anni quando sognavo l’Africa e pensavo quanto sarebbe stato interessante fare un’esperienza in un mondo così lontano e diverso. Un sogno, poi,messo da parte, perchè la vita mi ha preso con altro……gli studi,la famiglia,il lavoro…..ed ecco che molti anni dopo quel desiderio riposto in un angolo del mio cuore si è ripresentato con forza e ho deciso di partire! Non saprei dire cosa in particolare mi ha spinto, se i racconti entusiasti di Mascia, mia collega di lavoro oltre che presidente dell’associazione Sorrisi nel Mondo Onlus, la forte curiosità e voglia di conoscere e soddisfare il desiderio di sempre o il bisogno di ritrovare me stessa. Forse un po’ tutto ha contribuito a farmi arrivare qui e descrivere ciò che provo non è facile, è un tale insieme di emozioni! Natura selvaggia, così diversa dalla nostra, terra rossa fine come borotalco,ombrellifere e baobab stagliati ai colori di un tramonto rosso fuoco, cielo così stellato che lascia incantati e una luna meravigliosa che ricorda i racconti di Sherazade e le mille e una notte. La gente è semplice, povera, ma sorridente nonostante le enormi difficoltà , vive giorno per giorno. Colpisce il ritmo di vita,qui il tempo è diverso, si vive il presente, a differenza delle nostre città dove la necessità di essere competitivi nello studio e nel lavoro ci spinge a correre senza fermarci a riflettere,trascinati e sballottati dalla fretta che spesso poi produce l’effetto opposto. E’ sorprendente vedere come soprattutto i bambini comunichino gioia con i loro sorrisi, e al tempo stesso malinconia con quegli sguardi….ti scrutano nel profondo….e ti conquistano l’anima! Nonostante avessi già un’idea del luogo e delle difficoltà esistenti, avendo ascoltato le testimonianze dell’associazione, solo qui mi sono resa veramente conto degli ostacoli da superare: -alcuni villaggi,come ad es. Isaka, sono situati in zone raggiungibili solo con jeep su strade che sembrano percorsi avventurosi da “Camel trophy”;-il centro più vicino per recuperare i vari materiali per le costruzioni è Iringa, distante circa 70 km di strada completamente sterrata,che la g ente percorre per lo più a piedi o in bicicletta. L’associazione ha veramente compiuto miracoli quaggiù e lo dimostra ampiamente la riconoscenza delle persone del luogo, che vedono in Gianni e Patrizia un pò i loro salvatori! Un esperienza davvero unica o, come direbbe Gianni, spettacolare!!!
Daniela Stara