Lettere dall’Africa di Mascia Migliorati

Isimani 29 Marzo 2001

..Due giorni nelle terre d’Africa ma è già difficile riuscire a
pensare al tempo che scorre, impetuoso come in ogni altra parte del mondo ma
qui sembra non esistere, nessuno l’ ascolta o forse a nessuno interessa. Che
valore ha in fondo il tempo in una terra in cui si vive nell’immediatezza, in
cui l’attimo è l’eternità, il presente l’eredità del passato e il futuro? Che
valore ha il tempo in una terra in cui non si ha la possibilità di pensare al
domani, perché il domani, “chissà se ci sarà”.

Pochi istanti sono bastati per chiedermi: ” Perché sono venuta
in Africa?Pochi istanti e la risposta è apparsa più chiara che mai.

Nel lungo viaggio da Dar verso la regione di Iringa chilometri e
chilometri di paesaggio incontaminato, il Mikumi Park e le sue scimmie, i suoi elefanti, le gazzelle, le giraffe e le zebre,
qualche capanna di fango qua e là.

Settecento chilometri di viaggio, brevi soste ogni tanto, un
suono di clacson e dall’erba alta e verdeggiante spuntano all’improvviso grandi
occhi bianchi, occhi inaspettati e
curiosi, ma tanti grandi occhi bianchi di bambini, di tanti piccoli bambini,
sorpresi e forse meravigliati, dispersi in terre vergini, lontani chilometri e
chilometri dalla civiltà…

..Riprendiamo il lungo viaggio mentre fiumi di persone camminano
lungo le strade e ti chiedi quale sia la loro direzione perché tu vedi solo un
orizzonte di vegetazione, di terra che cambia immagine al cambiar delle
stagioni , ma è sempre un’immensità di terra, qua e là solcata da fiumi di
acqua marrone…

Isimani 31 Marzo 2001

….Suoni e voci da ogni angolo: ” Ciao, pìpi” è la semplice e
continua richiesta di carammelline di bambini che spuntano da ogni parte.

Ti guardano meravigliati ma in un istante ti regalano un
sorriso, loro, che forse non hanno alcun motivo per sorridere. Sono scalzi, vestiti
stracciati e sporchi e guardano stupiti forse perché tu hai ciò che loro non
hanno, le scarpe che non hanno mai avuto.

Guardi loro solo per un istante e comprendi il senso del tuo
viaggio in Africa, li guardi ancora, ti sorridono e senti di aver ricevuto un
dono prezioso che in nessun altro luogo avresti mai trovato.

Nella tua presunzione pensi che loro non hanno nulla, è vero,
non hanno molte cose ma tante cose potrebbero insegnarle. L’amore per la vita,
l’assaporare ogni piccola gioia e quei rapporti umani così calorosi che noi non
abbiamo più.

Non tutti ricevono un’istruzione ma hanno rispetto per la vita e
vivono ogni giornata come se fosse l’ultima. Non ha senso costruire una casa
con mattoni e cemento perché l’uomo non è immortale, non vivrà in eterno,
allora usano il fango che ogni anno con le grandi piogge si scioglie.

Non hanno nulla ma ogni giorno dopo la pioggia ricevono in dono
l’arcobaleno. Non hanno la televisione ma si guardano intorno e sono immersi in
un’infinità di colori, migliaia di farfalle variopinte e uccelli dipinti di
giallo, di rosso e di blu, camaleonti pronti a nascondersi cambiando il loro
colore…

3 Marzo 2001

..In questi giorni ci siamo spostati in alcun villaggi vicini e
la triste realtà è che più ci si allontana dalla missione più le condizioni di
vita sono peggiori. Villaggi in cui per tutta la stagione le piogge sono state
scarse e i campi quindi non hanno dato il raccolto, villaggi in cui non c’è
traccia di acqua se non scavando sotto i letti dei fiumi, villaggi in cui, come
dice Padre Angelo “ Gesù ha perso le sue scarpe”…

6 Marzo 2001

…Spesso nelle loro chiese, a volte ancora di fango, i bambini si
spingono l’uno l’altro per ottenere il posto migliore per osservarti facendo
attenzione a non distogliere nemmeno per un attimo i loro occhioni bianchi dal
tuo viso. Al momento dello scambio
della pace ti corrono incontro per stringere un istante la tua mano bianca, il
fratellino più grande corre a prendere la sorellina più piccola, pensando che
anche lei deve avere questa “gioia” e questo “onore”…

10 Marzo 2001

… L’impegno dei missionari è ammirevole, dedicano la loro vita
senza riserve a questa gente, rischiano la loro salute, lontani dalla loro
terra e dai loro affetti ma qui forse, si sentono ancora più vicini a Dio…

12 Marzo 2001

Di cosa altro abbiamo bisogno per sorridere? Le nostre
comodità, i nostri lussi, i confort che
circondano ogni aspetto della nostra vita eppure…sempre dei musi lunghi, presi
dal vortice del tempo che scorre violento travolgendo gli affetti, le persone
care, i sentimenti più veri, i doni che più ci rendono umani.

Pensi di andare in Africa e di essere utile, di “ dare” ma
l’Africa “ti da”, ti regala le emozioni più vere e la possibilità d’ iniziare a
cambiare.